Per Clarks si prospetta “evoluzione, non rivoluzione”. Lo dicono i vertici di Lion Rock Capital, neo proprietario dello storico marchio inglese. Il fondo di private equity di Hong Kong sta elaborando il piano di rilancio per il marchio. Alcuni aspetti sono già chiari: “Triplicare o quadruplicare le entrate in Cina, stipulare accordi di licenza (quello con Levi Strauss è in cantiere), joint venture, franchising e partnership con influencer”. Altri ancora da chiarire come e quanti negozi chiudere e quante persone licenziare.
Evoluzione, non rivoluzione
“Siamo nelle fasi finali della riorganizzazione di tutti i negozi del Regno Unito”, dice Daniel Tseung, il fondatore di Lion Rock. Il nuovo CEO di Clarks, Victor Herrero, afferma al Telegraph che lotterà per ognuno dei 320 negozi: “Dobbiamo cercare di mantenerne il maggior numero possibile”. Kien Tan, senior retail adviser di PwC, è d’accordo. “Per le scarpe, ci saranno sempre alcuni clienti che preferiscono i negozi come parte del loro percorso di acquisto, anche se fanno la ricerca o completano la transazione online. Anche Dr Martens ha una strategia che si basa in parte sui negozi fisici”. Occorrerà, poi, vedere quale sarà l’impatto delle decisioni prese dalla nuova proprietà sui 12.000 dipendenti.
Priorità cinese
L’espansione in Cina è una priorità chiave. Il brand vende nel complesso circa 40 milioni di paia l’anno, realizzando un fatturato di 1,4 miliardi di sterline: un terzo nel Regno Unito, un altro terzo negli USA e il restante terzo nel resto del mondo. Nonostante l’analista del retail Nick Bubb sia scettico sulle possibilità di Clarks (“Molti marchi occidentali hanno tentato senza riuscirci di entrare nel mercato cinese”), la nuova proprietà ha un asso nella manica: si chiama Li Ning. L’ex ginnasta e presidente di Lion Rock è uno dei rivenditori più noti della Cina. Tom Pitts, manager del fondo cinese, afferma che Clarks punta “almeno a triplicare o quadruplicare le entrate” nella Repubblica Popolare. (mv)
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