Erano accusati di truffa, ma sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste. Tullio Giusti di Monte San Pietrangeli, il figlio Michele e Giovanni Neroni di Teramo secondo l’accusa avevano truffato F.S. di Cerino Laghetto, in provincia di Milano, titolare della ditta Aloutte srl dalla quale, nel 2007, avevano acquistato una partita di pellame del valore di 100 mila euro a nome della Galassia srl di Monteprandone (Ap), pagandone solo 30.000 mediante due assegni circolari, siglati materialmente da Giovanni Nerone. Secondo l’ipotesi accusatoria, Tullio Giusti aveva organizzato vari incontri con il titolare della Aloutte, presso la sua abitazione e in un ristorante di Grottammare e, grazie anche al pagamento anticipato dei 30 mila euro, aveva conquistato la fiducia dell’imprenditore milanese. Così i tre riescono a farsi inviare tutta la merce che arriva non a Monteprandone nella sede della Galassia, ma a Lapedona (Fm). Il Pm aveva chiesto 9 mesi di reclusione per Tullio Giusti, 7 mesi per Michele Giusti e Giovanni Nerone, per il reato di truffa. Il giudice del Tribunale di Fermo, Alessandro Centinaro, ha ritenuto non esserci i presupposti che potessero far pensare ad artifizi e raggiri, trattandosi di inadempimenti civilistici essendo presente un contratto di vendita. (m.v.)
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