Basta a sconti selvaggi: “Siamo asfissiati”. La Fédération des Détaillants en Chaussures (FDCF) ha inviato una lettera al Primo Ministro e al Ministro dell’Economia chiedendo cambiare le modalità delle vendite promozionali e, di fatto, mettere paletti alle vendite online. La lettera contiene la proposta di “10 misure urgenti per garantire la sostenibilità del settore“. A causa dei gilet gialli, i rivenditori sostengono di aver registrato perdite nel fatturato “dal 20% a oltre il 50%, o il 75% in alcuni casi” nei sabati di dicembre. I retailer fanno notare come siano chiamati a pagare le tasse, mentre chi vende online no. FDCF sottolinea che i dettaglianti devono affrontare promozioni quasi permanenti, specie sul web, che penalizzano i loro margini. Pertanto, richiedono un controllo più severo, la limitazione al 20% dello sconto e il ripristino del prezzo di riferimento, che funge da base per il calcolo degli sconti. Prima del 2015, lo sconto annunciato corrispondeva al prezzo venduto in negozio un mese prima dell’inizio degli sconti. Una pratica terminata quando, nel 2015, è entrata in vigore una direttiva europea che permette ai commercianti di prendere come prezzo di riferimento qualsiasi quotazione trovata online o di un concorrente, senza limiti di data. I commercianti vogliono porre fine a questa pratica, che favorisce l’esposizione di sconti non corrispondenti alla realtà. (mv)
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