Continua l’emorragia di aziende che voltano le spalle a GDS, la fiera che si svolge due volte all’anno a Düsseldorf. “Per la nostra azienda non ha più veramente senso partecipare al GDS”, spiega il portavoce di Seibel, una delle ultime aziende in ordine cronologico ad aver annunciato che non prenderà parte alla manifestazione. “Da tempo crediamo che le date della fiera cadano con un ritardo di circa 4 settimane rispetto a quelle ottimali. I benefici in termini di ordini, ormai, non giustificano più gli alti costi che si devono sostenere per partecipare alla manifestazione”.
Anche il brand “Living Kitzbühel” ha annunciato la sua defezione. Giustificazione: “Il desiderio che le date fossero anticipate non è stato ascoltato. L’azienda ne trae le dovute conseguenze”.
Gli fa eco Eckard Muck, di Scholl Footwear: “Come molte altre aziende del settore, non prenderemo più parte a GDS – ha dichiarato. “L’appuntamento cade ormai troppo tardi, quando il grosso degli ordini sono già stati effettuati. Per questo motivo la nostra azienda si orienterà verso le fiere che si svolgono a inizio stagione, ovvero ai primi di gennaio o di luglio”.
Da parte sua, GDS tira dritto per la sua strada: “Le date della fiera non cambieranno – ha annunciato ieri la direttrice Kirstin Deutelmoser – La fiera si svolgerà dal 13 al 15 Marzo, come annunciato. È inevitabile che la scelta sia accompagnata da proteste e divergenze di opinione. Ma non si deve dimenticare che la maggioranza delle aziende espositrici è soddisfatta”.
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