Geox ha chiuso il primo semestre dell’anno con un risultato netto negativo per 3,64 milioni di euro, fronte dell’utile per 21,3 milioni registrato nei primi sei mesi del 2012. I ricavi consolidati hanno registrato una flessione del 9,9% (-9,6% a cambi costanti) fermandosi a 386,8 milioni di euro. Il risultato operativo (ebit) si attesta a 0,2 milioni, contro i 34,9 milioni del primo semestre 2012 (8,1% dei ricavi). L’ebitda si attesta a 21,9 milioni, pari al 5,7% dei ricavi, rispetto ai 54,6 milioni del 2012 (pari al 12,7% dei ricavi). “Nel primo semestre 2013”, comunica l’azienda trevigiana in una nota, “il contesto macroeconomico e finanziario si è confermato difficile in Europa, soprattutto nell’area del Mediterraneo”. Il management ha ritenuto di adottare prudenti politiche di contenimento del rischio di business, di razionalizzazione della rete di vendita, di controllo del circolante e di attenzione alla marginalità che si sono concretizzate, tra l’altro, in selettive cancellazioni di ordini di clienti in difficoltà finanziaria. Previsioni? La criticità continuerà nei prossimi mesi in Paesi commercialmente importanti come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, con vendite stimate inferiori a quelle dello stesso periodo 2012. L’obiettivo di mantenimento del fatturato del secondo semestre dipenderà dal successo nella realizzazione del piano di aperture di negozi monomarca, gestiti direttamente ed in franchising, e dall’effettivo andamento delle vendite comparabili. “A fronte di questa situazione – conclude l’azienda – il Gruppo Geox ha reagito con importanti investimenti relativi ad aperture di nuovi negozi e al potenziamento delle strutture commerciali in Asia, nei paesi dell’Europa dell’Est ed in Russia che ci permetteranno di cogliere, in futuro, le rilevanti potenzialità di crescita di questi paesi dove la presenza del Gruppo è ancora limitata, seppur in rapida e positiva espansione”.
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