Fu fondato nell’ottobre del 1887, quando Trieste era il porto dell’impero austro-ungarico. Oggi il calzaturificio Dondacompie 125 anni. L’azienda nel frattempo, da produzione, si è spostata sulla vendita di scarpe ed è il negozio più conosciuto della città giuliana. Lo gestisce Massimo Donda, presidente nazionale Federcalzature.
Fu Giuseppe Donda, classe 1857, a iniziare la produzione e la vendita di calzature da uomo e donna, affiancando alla produzione propria la commercializzazione di modelli provenienti dalla capitale Vienna e successivamente dall’estero, dalla lontana Vigevano, patria della calzatura made in Italy. Ben presto, al punto vendita si affianca un magazzino per la vendita all’ingrosso in Istria e Dalmazia.
Nel 1923 Romeo Donda (classe 1894), figlio del fondatore, inizia la produzione in serie, con macchinari appositamente progettati, di calzature da donna di alta classe. Nel 1935 la sede viene trasferita da Contrada del Corso a Largo Barriera, dopo la guerra viene inserito il prodotto per bambini, che lo renderà leader in città.
Negli anni sessanta Fabio Donda (classe 1928), terza generazione, prende in mano l’attività paterna, dedicandosi ad espandere e consolidare l’attività di vendita all’ingrosso, specialmente nei nascenti mercati esteri. Nasce così il marchio registrato Donda-Italia-Export. Nel 1984, con la fornitura di macchinari e know how ad una azienda manifatturiera sovietica, arriva fino a Mosca dove vi rimarrà per molti anni fino a spingersi addirittura a Ulan Bator capitale della lontana Mongolia.
Nel 1982 entra in azienda Massimo Donda, classe 1960, quarta generazione e pronipote del fondatore, realizzando la totale informatizzazione dell’intera gestione aziendale. Nel 1984 sarà uno dei primi nel settore in Europa ad adottare il codice a barre per le operazioni di carico e scarico. I 125 anni sono stati festeggiati con l’apertura di un nuovo punto vendita attiguo sempre in Largo Barriera a Trieste. (a.g.)