Il fatturato di SCARPA sale in quota. La Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima ha chiuso il 2021 con ricavi a 134 milioni di euro: +22% rispetto ai 12 mesi precedenti. Merito dell’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia e della conseguente “voglia di natura” dei clienti. Un desiderio che va a braccetto con la domanda di abbigliamento tecnico, scarpe in particolare, che SCARPA soddisfa da decenni, preparando ora l’ingresso al mercato cinese e australiano.
Il fatturato di SCARPA sale in quota
“Eravamo cresciuti anche nel 2020, seppur modestamente. Ma il 2021 è stato straordinario. Abbiamo chiuso con ricavi a 134 milioni, in aumento del 22% sul 2020″. A snocciolare numeri con entusiasmo e soddisfazione è Sandro Parisotto, presidente di SCARPA. In un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore insieme al CEO dell’azienda veneta, Diego Bolzonello, Parisotto fotografa una situazione molto positiva per la scarpa tecnica e da outdoor. “La riscoperta delle attività outdoor negli ultimi 2 anni ha spinto i ricavi. Il boom dell’outdoor è un trend strutturale e internazionale, arrivato ovviamente anche in Italia. Qui abbiamo visto un forte aumento delle palestre indoor per il climbing, attività che richiede un tipo particolare di scarpa”.
L’espansione internazionale
I due manager chiariscono che, nonostante l’impennata della domanda e la situazione internazionale, “la nostra strategia non cambierà. È fondata da sempre su pilastri centrali come qualità, performance, durabilità dei prodotti, innovazione e attenzione alle tematiche ambientali. Si tratta di valori che rappresentano un trait d’union tra la nostra storia e il futuro a medio e lungo termine”. Nel frattempo, SCARPA guarda a Oriente. Come riporta Il Sole 24 Ore, l’azienda calzaturiera punta a consolidare la sua presenza nei mercati e ad affrontarne di nuovi. Due in particolare: Cina e Australia.
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