Per la scarpa italiana, diceva Siro Badon (Assocalzaturifici) a commento dei dati del 2021, il Giappone è un po’ una delusione. Certo, vanno fatte due premesse. La prima: quello della liberalizzazione del mercato nipponico è un meccanismo progressivo su scala decennale, partito solo nel 2019. Siamo solo agli inizi. La seconda: gli ultimi due anni, in particolar modo, non sono neanche stati tanto normali per il mercato. La pandemia, insomma, ha complicato i piani. Fatto sta, però, che per quanto JLIA (l’associazione giapponese della pelle e del prodotto in pelle) comunichi dati in crescita per l’import, agli attori italiani rimanga un po’ di amaro in bocca.
I dati di JLIA
Cominciamo dal punto di vista nipponico. Secondo JLIA, dicevamo, nei primi 11 mesi del 2021 l’import di accessori ha registrato il +21% su base annua. Quello di pelli finite di tutti i tipi, al contempo, ha registrato il +75%. Nel riportare i dati, Leatherbiz non aggiunge alla variazione percentuale un commento qualitativo. L’impressione, però, è che più degli effetti della liberalizzazione, in questo caso si assista al rimbalzo positivo sulla pandemia.
Il prodotto italiano
I dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici, intanto, dicono che il Giappone è per la scarpa italiana il 14esimo mercato di sbocco. Nel 2021 il fatturato estero è di 141,1 milioni di euro: il -7,3% su base annua e il -24% sul 2019. È chiaro in questo senso perché Badon parli del mercato nipponico in questi termini: “Un po’ una delusione”. Va meglio alla borsa. Come riporta Assopellettieri, il Giappone è il sesto mercato: l’export (400,8 milioni) segna in valore il +30% sul 2020 e +9,8% sul 2019.
E per la pelle?
L’accordo di libero scambio UE-Giappone non sembra aver inciso significativamente sull’export di pelli finite italiane. Come calcola il Servizio Economico di UNIC – Concerie Italiane, nell’ultimo quinquennio il fatturato estero in Giappone è stato in media pari a 19,6 milioni. Nei primi 10 mesi del 2021 il trend mostra una crescita del 18% su base annua.
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