Tra mille preoccupazioni, inizia oggi a Mosca la fiera Obuv, che chiuderà i battenti venerdì. Cancellata la manifestazione Shoes from Italy in programma a Kiev (Ucraina) ad aprile, Obuv sarà fondamentale per verificare lo stato di salute del mercato dell’area ex Urss e le prospettive per l’immediato futuro, sul quale incombono le nubi di paventate sanzioni commerciali a seguito dell’escalation della tensione per la Crimea tra Ucraina e Russia. Pensieri che tolgono il sonno alle 220 aziende italiane presenti in fiera, che rappresentano il 70% della rassegna, di cui l’80% calzaturieri e il restante 20% pellettieri e accessoristi, su una superficie espositiva di quasi 5.400 metri quadrati. Nutrito il contingente proveniente da Fermo (leader del mercato russo) composto da circa 130 imprese che attendono 8 mila operatori provenienti dall’ex Urss. “L’Obuv sarà un momento cruciale anche per recuperare il calo di affluenza di operatori russi (-22%) registrato al recente theMicam” spiega Cleto Sagripanti, presidente di Assocalzaturifici. La cancellazione di Shoes From Italy a Kiev? “Un problema non secondario e un pesante rallentamento nel consolidamento del business” aggiunge Ronny Bigioni, coordinatore del Laboratorio Russia nell’associazione. (mv)
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