Nel mondo della moda, lanciare un marchio indipendente con un nome differente, ma che evoca quello di un brand famoso può essere molto rischioso, anche se alla base di tutto potrebbe esserci, semplicemente, la buonafede. Un caso esemplare, in questo senso, è rappresentato da quanto sta accadendo in Cina, dove lo studio legale di Jimmy Choo avrebbe intrapreso un’azione legale per invalidare la registrazione del marchio Jerry Chu. Come racconta Business of Fashion, Jerry Chu è un ragazzo cinese di 19 anni che studia moda alla Central Saint Martins di Londra. Il suo vero nome in cinese è Xianjie Zhu, ma pare che un anno fa suo padre gli consigliò di registrare in Cina il suo nome in inglese, Jerry Chu, come fosse un marchio nel caso volesse lanciare il suo progetto commerciale. Jimmy Choo non ci sta, sostenendo che la somiglianza tra i due nomi/brand “causerebbe confusione nel mercato” e citando altre azioni legali portate a termine con successo contro marchi come Jenny Choo e Ray Choo. Lo studente cinese ha pubblicato i documenti legali su Instagram (a destra nella foto), attirando l’attenzione dei social media fashion: “Sono sorpreso che così tante persone si preoccupino per me, un designer indipendente, uno studente”, ha detto. Quella di Jimmy Choo è un’azione sempre più frequente nel mondo del fashion tant’è che Susan Scafidi, fondatrice e direttrice del Fashion Law Institute della School of Law della Fordham University, suggerisce ai giovani designer di non nominare le proprie attività con il proprio nome, soprattutto se si tratta di un nome comune. (mv)
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