Le vendite di Jimmy Choo sono aumentate del 10,3% a cambi costanti tra gennaio e giugno dell’anno in corso, sospinte – afferma il brand londinese – dalla trasformazione del business malesiano e di Singapore da wholesale in dettaglio. L’ingrosso è in diminuzione del 3,9%, prevalentemente per l’analogo motivo. La regione asiatica rimane quella principale con una crescita del 34,5% (Giappone +20,5%) nonostante le prestazioni deficitarie di Hong Kong, controbilanciate dall’apertura di due negozi e di tre conversioni commerciali. L’area Europa-Medioriente-Africa ha sofferto a causa della rivalutazione della sterlina e della decrescita del mercato russo, pur essendo sostenuta dal turismo cinese. Gli Usa hanno registrato +5,1%. I profitti netti sono di 11,1 milioni di sterline (nell’analogo periodo dell’anno scorso furono 10,8). (pt)
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