O digitale o muerte. Nei giorni scorsi a Elche (Alicante) si è svolto l’incontro “Verso la trasformazione digitale nel settore della moda e della calzatura”, organizzato da Clavei Informatica e AVECAL, l’associazione dei calzaturieri della zona di Valencia. Secondo quanto riporta il portale revistadelcalzado.com, Joaquín Garrido, direttore di Clavei, ha detto senza mezzi termini che i marchi di calzature devono “prepararsi a essere digitali se non vogliono scomparire” e ha previsto che “negli ultimi cinque anni tutto è cambiato più che negli ultimi 30 anni”. Per questo motivo, il settore calzaturiero è condannato “a essere protagonista del passaggio alla digitalizzazione” in quanto il grado di adattamento all’era digitale segnerà “il valore differenziale” delle aziende del futuro. I calzaturifici spagnoli devono “implementare nuovi processi di produzione, incorporare il 3D, sviluppare nuove modalità di marketing e adattarsi agli standard di comunicazione”. Eduardo Calabuig, direttore tecnologico Inescop, ha sottolineato come “la società che non è in grado di affrontare questo cambiamento digitale troverà sempre più concorrenti”. José María Sabater Navarro, esperto di robotica, ha detto che nel settore calzaturiero “i robot non sostituiscono l’operatore, ma lo aiutano a svolgere meglio i compiti per sfruttare le caratteristiche di entrambi”. Tra le varie opzioni necessarie per migliorare la qualità digitale dell’azienda c’è anche la tracciabilità realizzata con sensori intelligenti e geolocalizzatori, e il “potere dei dati” a disposizione per rendere le decisioni strategiche più rapide. Nella foto, tratta da revistadelcalzado.com, alcuni dei partecipanti al convegno spagnolo. (mv)
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