Nell’ultimo decennio il salario medio di un dipendente calzaturiero cinese è quasi quadruplicato. Risultato: drastico taglio degli ordini da parte dei committenti esteri. In percentuale si tratta del 30% di ordinativi in meno, trasferiti in blocco nei vicini Paesi del sud-est asiatico: Indonesia, Filippine, Thailandia e, soprattutto, Vietnam. Secondo una recente indagine, il dipendente di un calzaturificio terzista di Nike in Cina guadagna circa 500 dollari al mese, contro i 300 di un indonesiano e i 250 di un vietnamita. Per un committente, trasferire la produzione fuori dalla Cina significherebbe dunque risparmiare tra i 2.000 e i 3.000 dollari all’anno per lavoratore.
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