Scarpe fatte a mano come una volta, approccio alla vendita da nuovo millennio. Franco Ballin di Fiesso d’Artico, azienda del distretto della Rivera del Brenta, ha lanciato il proprio canale di e-commerce. Una decina di modelli da uomo, altrettanti da donna, che ora i clienti possono trovare su cortedellapelle.it. Un sito ispirato alla tradizione: la Corte della Pelle, infatti, si trova a San Samuele nel Sestiere di San Marco a Venezia, dove venne fondata nel 1278 l’antica scuola per “calegheri“, i calzolai. Alla Corte della Pelle si trovavano infatti i depositi di pellame utilizzati per realizzare le scarpe.
La storia del luogo
Nel Sestiere di San Marco a Venezia, nel 1278 nacque l’antica scuola per “calegheri”, i calzolai. Già all’epoca l’arte calzaturiera era particolarmente fiorente a Venezia. Alla fine del XVIII secolo la città contava 340 botteghe per un totale di 1.172 persone occupate nel settore. Successivamente le botteghe degli artigiani calzolai traslocarono gradualmente verso la terraferma, arrivando alla Riviera del Brenta sede ora del distretto della calzatura. A questa lunga tradizione è ispirata la Corte della Pelle di Franco Ballin.
Scarpe come una volta, vendita da nuovo millennio
“Volevamo collegarci idealmente alle origini dell’arte calzaturiera veneziana, al luogo dove quest’arte è nata e si è sviluppata – spiega Stefano Ballin titolare dell’azienda –. È una tradizione da riscoprire e di cui siamo particolarmente fieri. Ci ispiriamo all’antica arte dei calegheri veneziani per realizzare le nostre calzature su misura”. Il calzaturificio di Fiesso d’Artico produce scarpe da 40 anni, sempre allo stesso modo, in maniera artigianale. Ora però le venderà anche attraverso le nuove tecnologie. Oggi il flagship è modello per il proprio respiro internazionale: le vendite raggiungono anche Londra e Tokyo. Ma l’azienda ha lanciato il proprio e-commerce, dove propone una decina di modelli da uomo e altrettanti da donna. Fra queste due linee da uomo e due da donna sviluppate proprio per il 2021, una formale e una sportiva.
Il caveau della pelle
“Molte delle lavorazioni sono fatte ancora a mano. Custodiamo le pelli in una stanza protetta, una sorta di caveau dell’eccellenza – spiega Ballin -. L’azienda si fa vanto di utilizzare ancora oggi, accanto ai macchinari più innovativi, anche una Duer, macchina da cucire degli anni Ottanta che ha bisogno della costante presenza di un tecnico. Ma molti altri sono gli strumenti artigianali, figli di un’epoca antica, quando si curava a mano ogni dettaglio della calzatura. Il nostro obiettivo è di valorizzare la tradizione, produrre calzature di eccellente livello qualitativo, sia per uomo che per donna. Siamo capaci di assemblare, cucire in diversi modi e rifinire ancora a mano le suole, come si faceva un tempo. C’è anche chi ci chiede modelli completamente personalizzati, pensati non solo per il comfort dei piedi ma soprattutto per l’eleganza e l’unicità che sappiamo donare – conclude Ballin -. Abbiamo notato una crescita di questa attività, in particolare con il Covid: le persone stanno cercando il meglio, vogliono star bene nelle proprie scarpe. Ne siamo felici, sebbene la produzione artigianale rappresenti una piccola fetta del nostro business, è quella che forse meglio rappresenta il nostro amore per la calzatura e la nostra storia di artigiani della pelle”. (art)
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