La leggerezza degli scarpini tecnici è un rischio per gli sportivi

La leggerezza degli scarpini tecnici è un rischio per gli sportivi

Troppi infortuni nello sport? L’ex arbitro internazionale Paolo Casarin punta il dito contro gli scarpini tecnici dei calciatori di oggi. Calzature che sono esteticamente più belle (forse), ma che proteggerebbero meno l’atleta rispetto a quelle del passato, decisamente più robuste.

Il problema degli scarpini tecnici

“Tempo fa ho avuto la possibilità di vedere da vicino gli scarpini che calzano i calciatori di oggi: leggerissimi, sottili – ha detto Casarin alla Gazzetta dello Sport –. Un tempo le scarpe avevano più struttura, erano maggiormente protettive. Oggi sono troppo leggere. Non tutelano, non proteggono, sono inadeguate agli urti, ai contrasti. L’incolumità va preservata e che le calzature di oggi sono poco protettive”.  Soprattutto in rapporto alla velocità e alla fisicità del gioco di oggi. Insomma, con le scarpe moderne probabilmente si calcia meglio, ma si è più esposti al rischio infortunio, che può incidere sulla carriera del calciatore. In passato invece gli scarpini (in pelle, spesso di canguro) erano più pesanti, più essenziali (di solito completamente neri), ma più robusti e protettivi.

 

 

Non è un problema solo del calcio

Una prerogativa non solo del calcio. Ricordiamo febbraio 2019, quando si ruppe la scarpa Nike del campione di basket Zion Williamson: Infortunio al ginocchio per lui e titolo Nike che bruciò 1,1 miliardi di dollari in Borsa. Stessa storia nell’atletica leggera. “Gli infortuni? Tutta colpa delle scarpe” affermò al Quotidiano Sportivo, esattamente un anno fa, la velocista azzurra Zaynab Dosso, primatista nazionale dei 100 metri. (mv)

In foto, dal profilo Facebook di Pantofola d’Oro (eccellenza italiana delle scarpe da gioco), tre campioni del passato con le loro calzature: Paulo Roberto Falcao (Roma), Giancarlo Antonioni (Fiorentina) e Fabio Capello

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