Nik Kacy ha 46 anni: è designer, imprenditrice e attivista nata a Hong Kong e poi trasferitasi a Los Angeles. Nik (nella foto) si identifica come gender-fluid e non riusciva a trovare scarpe maschili adatte al suo piccolo piede. Allora ha fatto le valigie e per nove settimane si è trasferita in Europa. Qui ha frequentato fiere e fabbriche fino a fondare il suo marchio di calzature. Che è, infatti, made in Italy e con pelle italiana.
Questione d’identità
Nik Kacy ha raccontato a South China Morning Post la sua storia, a partire dalla frustrazione provata ogni volta all’acquisto delle scarpe. “Amo le scarpe da uomo, ma mi veniva sempre detto di andare nella sezione femminile a causa della dimensione dei miei piedi”. Laureatasi alla Pepperdine University in Belle Arti e Pubblicità, Nik ha lavorato per Google. Predilige indossare abiti maschili, ma il problema numero uno sono sempre state le scarpe. “Così, ho fatto le valigie e mi sono trasferita in Europa per visitare fiere e calzaturifici – ricorda l’imprenditrice/attivista –. Ho detto loro: perché non create scarpe che non siano gender-specific? Alla fine ho progettato tutte le scarpe che avrei voluto indossare e scarpe per tutti i sessi“. La stessa designer ha raccontato le difficoltà e le sfide incontrate, non per la sua diversità ma per aver pensato una scarpa diversa.
La battaglia
Nel 2015 propone il progetto sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter. Raccoglie così più del necessario per avviare la prima produzione di scarpe senza tempo e indossabili da tutti. Da allora non si è più fermata. Oggi il marchio Nik Kacy produce sneaker gender-neutral, combat boots e brogues in taglie che si adattano a tutti i generi. (mv)
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