La mappa (secondo Intesa SanPaolo) della scarpa/pelletteria italiana: volano Arezzo e Firenze, crolla Casarano

Nel primo trimestre 2017 il distretto italiano dell’accessorio in pelle con la migliore performance è quello della pelletteria e della calzatura di Arezzo (dove ha il suo quartier generale produttivo Prada) con un incremento del 37,9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il peggiore è quello delle scarpe di Lucca: -14,4%. L’elaborazione la offre il Monitor Intesa SanPaolo, elaborato su dati ISTAT, che si spinge oltre e incorona il distretto della pelle di Firenze/Scandicci come quello con il risultato più brillante mettendo a confronto il bilancio pre-crisi del 2008 con quello datato 2016. Il capoluogo toscano ha fatto registrare un differenziale positivo del 97,2% nel corso di 8 anni, mentre le calzature di Casarano, nello stesso periodo, sono crollate del 54,2%. Pelletteria e calzatura di Arezzo hanno piazzato un ulteriore +45,7%; +28,6% la scarpa napoletana mentre quella del Nord barese ha segnato il +24,5%. A seguire: Lamporecchio +18%; Riviera del Brenta +13,3%; Montebelluna +10,7%; San Mauro Pascoli +4,2%; Verona -2,7%, Fermo -5,7%, Lucca -6,7%, Vigevano -18,6%. Tracollo per Casarano: -54,2%. (mv)

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