L’Ucraina? Un mercato promettente per la scarpa italiana. Un mercato frenato dalle incertezze locali. Ecco la sintesi della due giorni di La moda italiana @ Kiev che si chiude oggi nella moderata soddisfazione degli imprenditori presenti.
Presenze e timori
“I buyer locali, sempre attratti dai prodotti made in Italy, hanno riferito i loro timori e la loro incertezza riguardo le intenzioni del nuovo governo, soprattutto in tema di dazi e imposte. La situazione ha influenzato questa edizione del salone, frenando i clienti che non sono mancati – osserva Carlo Barbato di Accademia -. I volumi si sono ridotti rispetto al passato. Non credo cresceranno nel breve periodo. Dobbiamo fare i conti con questa situazione”.
Meglio che ad Almaty
In generale, le sensazioni degli espositori sono più positive rispetto ad Almaty, dove la scorsa settimana si è svolto un evento gemello. Per Loredano Corvari di Vittorio Virgili: “Il salone di Kiev ha registrato una buona affluenza di clienti. Ha confermato le aspettative e i segnali positivi che si erano visti anche a Micam”. Marino Fabiani, delegato di Assocalzaturifici: “L’Ucraina è un mercato promettente. Qui i buyer apprezzano e rispettano il made in Italy più che altrove. Non si sente sempre la richiesta di prodotti a basso prezzo. Non a caso, in questa edizione, gli espositori italiani sono numericamente cresciuti rispetto agli anni scorsi. Sul mercato locale pesano, però, il conflitto con la Russia e le proteste di piazza contro il nuovo governo. Sicuramente, per qualità e affari, Kiev è stata più produttiva di Almaty”.
Foto by Assocalzaturifici