Pelletteria e calzature trainano la ripresa del Vietnam. Il Paese asiatico ha contenuto l’impatto di CRV e, oggi, sta attirando importanti investimenti dall’estero.
La ripresa del Vietnam
LEFASO (Vietnam Leather, Footwear and Handbag Association) ha diffuso i dati che mostrano la ripresa del Vietnam per quanto riguarda la produzione calzaturiera e di accessori di pelletteria. Questi ultimi, in particolare, stanno registrando un incremento di fatturato compreso fra il 30 e il 40%. Mentre l’export della categoria “abbigliamento e calzature sportive” incassa il 50% in più rispetto al 2019. Stando invece ai dati del Dipartimento Generale delle Dogane del Vietnam e del Ministero dell’Industria e del Commercio, i volumi complessivi delle merci esportate a settembre superano del 4,5% quelli di agosto e calano solo dello 0,4% rispetto a settembre 2019.
Subito operativi
Il merito di questa positività starebbe soprattutto nella capacità di contenimento della pandemia che ha permesso alle attività manifatturiere di riaprire molto rapidamente. Ciò ha permesso di rispondere con tempismo alla domanda (anche di griffe internazionali, sottolineano dal Vietnam), nonostante l’Unione Europea abbia ridotto del 27% gli ordini e gli Stati Uniti del 21%.
Ordini fino a fine anno
Oggi, ha spiegato il vicepresidente di LEFASO, Phan Thi Thanh Xuan, molti produttori vietnamiti di pelletteria e calzature hanno ordini sufficienti per mantenere la produzione in funzione fino alla fine dell’anno. Il Vietnam ha censito oltre 1.700 produttori di pelletteria e calzature. La loro capacità produttiva annua totale è notevole: più di 1,1 miliardi di paia e oltre 400 milioni tra borse e zaini.
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