La scalata più ardua dello Sportsystem: affrontare nuove fusioni

La scalata più ardua dello Sportsystem: affrontare nuove fusioni

Lo Sportsystem trevigiano tenta la scalata più ardua. La pandemia ha portato a galla le fragilità di un distretto iper-specializzato in cui, negli anni, si sono fatti strada alcuni grandi nomi. I quali hanno trainato un gruppo di PMI ben attrezzate. Poi, però, è arrivato Covid-19 che ha tagliato le vendite. Anche se, qui meno che altrove. Così ora i calzaturifici locali progettano un futuro che considera in modo molto concreto anche la possibilità di fusioni aziedali.

La scalata più ardua

I numeri di Intesa Sanpaolo sul distretto, come riporta nordesteconomia.gelocal.it (da dove è tratta l’immagine), in epoca di Covid sono chiari. Tra gennaio e settembre 2020 le esportazioni del distretto di Montebelluna hanno subìto una contrazione del 16% scendendo sotto il miliardo di euro. Un colosso come Aku ha fatturato 22 milioni di euro nel 2020 (in calo del 4%, che per l’80% deriva da vendite oltre i confini nazionali). Per Tecnica, altro grande nome dell’attrezzatura da montagna, l’export è sceso del 16% ma, come sottolinea il presidente Alberto Zanatta, è un dato positivo pensando che “un anno fa temevo si potesse toccare il -30%”.

 

 

La possibilità di fusioni

Molto più che una dimostrazione di resilienza, dunque. Quasi una prova di forza, che richiede di irrobustire ulteriormente le strutture aziendali. Non a caso, infatti, il fondo Riello Investimenti Partners ha da poco annunciato l’acquisto delle quote di maggioranza di Garmont. E, a conferma della possibilità di altre fusioni, Paolo Bordin, CEO di Aku, spiega a nordesteconomia.gelocal.it che è in corso il tentativo di perfezionare un “progetto di sinergia con un concorrente diretto. Perché in due è meglio che da soli”.

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