Bene produzione ed export, male i consumi. Questo il quadro del primo semestre della calzatura tedesca. Nel periodo gennaio-giugno 2018, il fatturato dell’industria calzaturiera di Berlino è aumentato del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso a quota 1,55 miliardi di euro. Lo ha riferito Carl-August Seibel, presidente dell’Associazione Federale dell’Industria Tedesca di Calzature e Pelletteria (HDS/L) in occasione di Gallery Shoes a Düsseldorf (conclusa martedì 4 settembre). L’export è cresciuto in valore dell’8,9% (3,4 miliardi di euro) e del 6,6% in quantità (157 milioni di paia). L’import è sceso dello 0,4% in valore, ma è aumentato del 2,8% in quantità. Se la produzione non si lamenta, altrettanto non si può dire del retail. I rivenditori calzaturieri tedeschi hanno registrato un calo delle vendite di circa l’1,5% nel primo semestre 2018. Lo segnala Siegfried Jacobs, presidente dell’Associazione Federale che riunisce le insegne calzaturiere nazionali (BDSE). Soffrono i piccoli rivenditori, in particolare quelli che non sono presenti online, che hanno subito un calo delle vendite del 4%. Le catene di grandi dimensioni si sono salvate aumentando la superficie di vendita e il business digitale. In generale, l’andamento della stagione dimostra ancora una volta che il mercato è estremamente dipendente dalle condizioni meteorologiche. (mv)
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