P448 lancia una capsule collection con inserti in pitone birmano, una specie ritenuta dannosa per l’ecosistema in Florida. Il marchio italiano di sneaker spiega perché ha fatto la scelta di utilizzare pelli esotiche. Secondo Wayne Kulkin, fondatore e presidente esecutivo della casa madre StreetTrend, per aumentare la consapevolezza della sostenibilità è meglio educare che “bombardare il consumatore con fatti e cifre”.
A proposito di pelli esotiche
P448 ha lanciato una linea di sneaker chiamata Bali Python. È la terza del marchio realizzata con specie invasive, dopo i pesci leone e le carpe. P448 ha utilizzato le pelli del pitone birmano, uno dei serpenti più grandi del pianeta, in grado di raggiungere i 7 metri di lunghezza e 90 chilogrammi di peso. Le pelli provengono dalla Florida, dove i serpenti, originari del sud-est asiatico, sono diventati una specie invasiva dopo che le persone hanno liberato in natura gli esemplari che custodivano in casa. I pitoni hanno devastato le specie autoctone del Parco nazionale delle Everglades. Per esempio, le popolazioni di linci rosse, ridotte dell’87,5% e spazzando via di fatto conigli e volpi dall’ecosistema (fonte WWD).
Educare e sensibilizzare
L’obiettivo di P448 è “mettere in luce, educare e sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni prodotti dalle specie invasive nell’ambiente”. Il brand “ha adottato un moderno approccio di sostenibilità alla ricerca di nuovi materiali ricavati da alcuni predatori divenuti causa della distruzione dell’ambiente” si legge in una nota diffusa dall’azienda (fonte Fashion United). In merito agli sforzi comuni per diffondere la sensibilità della sostenibilità nei consumatori, Kulkin sostiene che: “bombardare il consumatore con fatti e cifre non è efficace quanto l’educazione”. Il prezzo dei modelli P448 Bali Python è di 529 euro. (mv)
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