Una storia (circolare) tira l’altra. Sono sempre di più, ed emergono con costanza e continuità, i case history di aziende e startup che basano il loro progetto di business sul recupero di quel che già di per sé è un recupero. Sembra un gioco di parole. Non lo è e lo dimostra l’esperienza di The Hand Dyed Shoe, azienda britannica che ha vinto il concorso Smoooth Stores indetto dalla banca svedese Klarna per “scoprire e sviluppare i migliori talenti commerciali del Regno Unito”. The Hand Dyed Shoe (fondata a Durham nel 2014) si è aggiudicata un assegno da 10.000 sterline e un servizio di tutoraggio da parte di manager di Klarna grazie alla sua particolarità di realizzare scarpe utilizzando pelli di scarto provenienti dall’industria dell’arredamento. Una circolarità esclusiva, visto che ogni paio è fatto su misura e tinto a mano. Simon Bourne, il fondatore, ha affermato che la sua missione è quella di “cambiare il modo in cui vengono acquistate le scarpe, offrendo un’esperienza e un servizio unici”. Una circolarità che si abbina ad alcune linee più “tradizionali”, come ci spiega Simon Bourne: per esempio, quelle che richiedono “pellami di grandi dimensioni per realizzare stivali Chelsea”. In questo caso, le pelli sono acquistate ad hoc. (mv)
Immagine tratta da handdyedshoeco.com