Le conseguenze sulle scarpe col tacco del boom delle sneaker

Le conseguenze sulle scarpe col tacco del boom delle sneaker

Ormai è sbagliato anche chiamarle sportswear. Perché “le sneaker fanno parte del guardaroba classico”, come dice Jennifer Cuvillier, direttrice creativa dello stile a Le Bon Marché di Parigi, insegna del gruppo LVMH. La pandemia ha rafforzato la leadership sul mercato delle sneaker e tutti si stanno adattando. Ma tutto ha un costo: senza viaggi né occasioni mondane, le scarpe col tacco restano nelle scatole.

L’effetto della pandemia

Su un trend di mercato, va tenuto conto, si è innestato lo tsunami del coronavirus. Che in prima battuta ha depresso il mercato calzaturiero, specie dei grandi brand. Secondo i dati Euromonitor International, nel 2020 la domanda di scarpe griffate è scesa del 21% rispetto al calo del 19% delle calzature a livello globale. Lo stesso segmento, dal 2014 al 2019, stava crescendo a un ritmo più lento rispetto al mercato nel suo complesso. Il confinamento domestico, in seconda battuta, ha condizionato la scelta dei modelli. Nel 2020, la richiesta di scarpe con tacco alto è diminuita del 12%. Gli stivali con tacco hanno registrato un calo del 9% rispetto all’anno precedente.

La risposta delle griffe

“Marchi come Louboutin, Sergio Rossi e Stuart Weitzman hanno visto diminuire le vendite di scarpe eleganti. Hanno dovuto adattarsi al mercato e sviluppare sneaker e scarpe con tacchi bassi”, ha dichiarato a Business of Fashion Stephanie Clairet (Printemps di Parigi). La conferma del difficile momento della scarpa col tacco arriva anche da Hortense Demay di Galeries Lafayette di Parigi, il cui flagship store sta ampliando lo spazio per le sneaker.

Le scarpe col tacco

E si adattano al momento anche storici produttori di scarpe eleganti come Jimmy Choo. “Ultimamente la mia linea di scarpe è tutta trainer”, ha detto Sandra Choi, direttrice creativa del marchio, al Financial Times. “Non credo che il glamour debba essere solo sui tacchi” ha proseguito Choi. John Idol, CEO di Capri Holdings (cioè il gruppo che controlla il marchio), ha detto ad inizio dicembre che la sneaker Hawaii è l’articolo più venduto. Per questo Jimmy Choo sta puntando sulle calzature casual di lusso per raddoppiare il fatturato da circa 550 milioni a 1 miliardo di dollari.

Aquazzurra resiste

Edgardo Osorio, co-fondatore e direttore creativo di Aquazzura, pensa di restare fedele alla sua storia e, quindi, alla scarpa da sera. Nonostante il marchio offra vari modelli di calzature, quelle con i tacchi restano le più vendute. Ed è fiducioso per il 2021: “Nella moda ci sono due direzioni: ciò di cui hai bisogno e ciò che ti fa sognare. Noi ci occupiamo, soprattutto in questo momento, di ciò che ti fa sognare e ti rende felice”. (mv)

In foto: il modello Diamond di Jimmy Choo

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