La nuova autarchia russa investe l’area pelle. Coinvolge il conciario Russkaya Kozha, che ha iniziato la costruzione di un nuovo impianto in Siberia, che dovrebbe essere inaugurato alla fine del 2018. E mette sotto i riflettori anche la calzatura. Il retailer Kari progetta il lancio di una produzione made in Russia per essere più competitivo, aggirando sanzioni e oscillazioni del rublo nel caso di import. Obuv Rossii ha lanciato una IPO per ottenere finanziamenti e crescere. Infine, per ora, Bris Bosfor, grazie a incentivi, sta ampliando la fabbrica di Novorossiysk, per arrivare a produrre 30 milioni di paia all’anno, contro gli attuali 20 milioni, che valgono circa il 17% dell’intera produzione russa. L’azienda vuole ridurre l’importazione e iniziare a produrre modelli di calzatura che finora ha acquistato dall’estero. Già nell’aprile 2018 sarà attivata una nuova linea che creerà più di 300 posti di lavoro. (mv)
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