Le sneaker salvano il trimestre di Yue Yuen. La categoria di prodotto, che ora copre oltre la metà del fatturato del gruppo, termina i primi tre mesi dell’anno in territorio positivo (+1,7%), ma non evita il calo di fatturato complessivo (-20,6%), proseguito anche ad aprile (-19,1%). La società asiatica (che produce, tra gli altri, per Adidas, Puma, Reebok, Converse, New Balance, Timberland) attribuisce il calo alla pandemia e al suo impatto negativo sulla supply chain.
Le sneaker salvano il trimestre di Yue Yuen
La società fondata nel 1988 a Hong Kong ha chiuso il primo trimestre con un fatturato complessivo in calo del 20,6% e pari a 1.,97 miliardi di dollari. I ricavi della produzione di scarpe sono diminuiti dell’8,9%. Le paia esportate sono state 71,5 milioni (-12,5%) a un prezzo medio di 16,36 dollari al paio (+4,1%). Le entrate generate dalla produzione di sneaker sono salite dell’1,7% a 1,035 miliardi di dollari. Le “casual/outdoor shoes” hanno avuto un crollo del 54,7%.
Ritardi e carenze
La società, che impiega complessivamente 345.200 persone (310.600 da Yue Yuen, 34.600 da Pou Sheng), spiega nella nota economica che “la pandemia ha ritardato la ripresa dei lavori negli stabilimenti del gruppo in Cina dopo il Capodanno. Ha avuto un impatto negativo sulla supply chain, con una conseguente carenza di alcune materie prime. Ciò ha portato anche ad ulteriori adeguamenti della capacità produttiva in Cina e in altri Paesi”. La divisione retail, gestita dalla controllata Pou Sheng, i ricavi sono diminuiti del 27,5% a 708,1 milioni di dollari. Sul fronte della redditività, il trimestre di Yue Yuen si è chiuso con una perdita ante imposte di 54,530 milioni di dollari. Sulla base di questi risultati, come riporta Yahoo Finance, gli analisti hanno abbassato le stime sull’intero anno. Ora prevedono una riduzione di fatturato superiore al 5% ed una riduzione dell’utile del 96%. (mv)
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