Le tre scommesse di Polegato (Geox) per uscire dalla crisi

Le tre scommesse di Polegato (Geox) per uscire dalla crisi

Digitale, scuola e sostenibilità. Sono queste, secondo Mario Moretti Polegato, le tre scommesse su cui l’economia deve puntare per ripartire dalla pandemia. In due interviste a Il Sole 24 Ore e al Corriere della Sera, il fondatore e presidente di Geox spiega il suo punto di vista sul settore della moda. Sull’eredità che il coronavirus lascerà nell’organizzazione della produzione e delle vendite. Sui cambiamenti che, a breve, non saranno più tali, ma la normalità in una nuova vita e nei nuovi modelli.

Le tre scommesse

“L’economia del futuro poggerà su alcuni pilastri imprescindibili. Il principale riguarda la sostenibilità” spiega l’imprenditore veneto a Il Sole 24 Ore. A tal proposito Polegato (nel riquadro, foto Imagoeconomica) evidenzia gli impegni assunti dagli Stati Uniti, con l’adesione al Trattato di Parigi, e poi gli “obiettivi sempre più sfidanti” di Germania e Francia. Tutto ciò darà più peso, e in parte già lo sta facendo, alle imprese sociali. “Le realtà italiane stanno già mostrando grande sensibilità verso questi temi. Ma serve un ruolo attivo del Governo, che ha una responsabilità decisiva nell’agevolare gli investimenti nell’impresa sociale e in quella digitale – continua l’imprenditore –, altro pilastro fondamentale nel nuovo scenario post pandemico”. Terzo pilastro è quello della formazione: “L’università deve aggiornarsi per adeguarsi al nuovo mercato – afferma Moretti Polegato al Corriere della Sera -. Dobbiamo trovare una combinazione tra pubblico e privato, serve formazione dei docenti, un focus internazionale e una maggiore capacità di attrarre studenti stranieri”.

Nuova vita digitale

La pandemia ha accelerato e incrementato l’importanza delle tecnologie nella nostra vita, in particolare l’e-commerce da un lato e lo smart working dall’altro. “Il canale online è la porta verso un nuovo mercato, che permette un dialogo diretto con il consumatore, con benefici anche sul prodotto – commenta il presidente di Geox a Il Sole 24 Ore -. E non credo che cancellerà il retail, perché il riconoscimento del brand resta un fattore indispensabile”. Lo smart working spingerà invece verso nuove competenze “ma spetterà agli imprenditori, una volta usciti dall’emergenza, costruire le giuste condizioni“. “In Geox, per esempio, lo strumento ha mostrato la sua utilità in alcune strutture – conclude -, ma non è adatto per tutti”. (art)

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