Le trimestrali della scarpa: UGG in gran spolvero, Vans mica tanto

Le trimestrali della scarpa: UGG in gran spolvero, Vans mica tanto

UGG in gran spolvero. Vans, che succede? UGG ha venduto nell’ultimo esercizio circa 2 miliardi di calzature (+15,4% sul precedente). Nel periodo gennaio-marzo 2022 la crescita ha sfiorato il 25% battendo le stime degli analisti. Risultati lusinghieri per il marchio, che noto per i suoi stivali in pelle ovina ora sta crescendo grazie ad una strategia lifestyle. Viceversa Vans sembra aver esaurito la spinta di qualche anno fa. Tant’è che nel primo trimestre le vendite sono stabili su base annua. Per gli analisti un fattore determinante è la difficoltà che i marchi incontrano nella supply chain.

UGG in gran spolvero

UGG si è posto da tempo l’obiettivo di diversificare la propria offerta di prodotti per diventare un marchio di lifestyle. E ha ottenuto il record di vendite nello scorso esercizio (aprile 2021-marzo 2022) con 1,98 miliardi di dollari (+15,4%). Tutto a beneficio del bilancio di Deckers. UGG, infatti, genera quasi i due terzi dei ricavi complessivi della casa madre, che per l’intero anno sono stati di 3,15 miliardi di dollari, +24% sull’esercizio chiuso a marzo 2021 e + 48% su quello precedente. Un record.

 

 

Vans è in frenata  

Vans, invece, è in frenata. Partiamo dai numeri. Nell’intero anno fiscale 2022, le vendite sono salite del 20% a 3,47 miliardi di dollari. Ma nel quarto trimestre di VF Corp (gennaio-marzo 2022), le entrate del marchio di sneaker sono rimaste stabili (991 milioni di dollari). E anche per l’esercizio in corso VF Corp crede che la crescita di Vans non supererà le due cifre percentuali. Non a caso, nello scorso marzo, il CEO di VF Corp Steve Rendle ha richiamato Kevin Bailey alla presidenza di Vans. Bailey aveva ricoperto lo stesso incarico dal 2009 al 2016. Il manager, riporta WWD, si concentrerà su tre aree: i modelli classici, che generano circa i due terzi del business, ma che hanno perso terreno da quando Vans ha diversificato; il mercato cinese; la forza del brand, danneggiato dalla pandemia.

Questione di supply chain

Ma la differenza delle prestazioni dei due marchi può essere stata influenzata dalla supply chain. L’analista di Williams Trading, Sam Poser, sottolinea con Footwear News che “UGG non dovrà subire i ritardi che altri marchi subiscono in questo momento, poiché i suoi periodi con i maggiori volumi di consegna sono da settembre e dicembre“. Viceversa Vans, che produce in Vietnam, risente di più delle difficoltà di approvvigionamento e delle vendite in Cina minacciate dalla pandemia. (mv)

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