Fiducia brasiliana. Nonostante l’importante calo dell’export registrato nei primi 5 mesi dell’anno, Abicalçados (l’associazione brasiliana delle industrie calzaturiere) si aspetta un secondo semestre positivo. Un dato supporta l’ottimismo: tra gennaio e maggio l’industria calzaturiera locale ha creato 6.500 posti di lavoro in più.
L’export crolla
Secondo i dati elaborati da Abicalçados, tra gennaio e maggio 2024 le esportazioni sono state pari a 42,9 milioni di paia e a 420,14 milioni di dollari. In altre parole: in calo del 25% in volume e del 22% in valore su base annua. Il CEO di Abicalçados, Haroldo Ferreira, attribuisce questa riduzione all’instabilità del mercato internazionale. A vacillare sono soprattutto l’economia nordamericana e quella argentina, le due più importanti destinazioni della scarpa verdeoro. “Anche in America Latina, dove ci sono gli altri nostri principali partner, il mercato è economicamente instabile. A questi fattori si aggiunge la ben nota concorrenza dei produttori asiatici che hanno ridotto i prezzi” commenta Ferreira. A maggio, da Pechino, sono arrivate in Brasile scarpe con un prezzo medio di 2,82 dollari al paio: il prezzo più basso dal 1997. “L’aggressività degli esportatori cinesi spaventa il mondo con pratiche competitive e ingiuste. Come si possono produrre scarpe per meno di 3 dollari?” avverte Ferreira.
Riuscire ad avere fiducia
Tutto ciò, però, pare non aver fiaccato la resistenza e la fiducia dell’industria calzaturiera brasiliana. Da gennaio a maggio il settore ha creato 6.500 posti di lavoro. Ciò non è bastato per arrivare ai livelli del 2023. Alla fine di maggio, infatti, gli addetti complessivi erano 287.000, il 4,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. Secondo il CEO di Abicalçados, la produzione brasiliana di scarpe dovrebbe crescere tra lo 0,9 e il 2,2% nel 2024, il che significa oltre 870 milioni di paia. “C’è un’aspettativa positiva per la seconda metà dell’anno” conclude Ferreira. (mv)
Immagini tratte da brazilianfootwear.com
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