Dalle innovazioni stilistiche del fondatore, Renzo Rossetti, alla strategia dei negozi monomarca. Dalla rinuncia alla produzione per altri marchi alla trasformazione digitale. È l’evoluzione del calzaturificio Fratelli Rossetti di Parabiago raccontata da Luca Rossetti nel format online BFC Forbes #Cenacoloartom.
L’evoluzione di Fratelli Rossetti
Luca Rossetti gestisce l’azienda di famiglia insieme ai fratelli Diego e Dario. Il racconto della sua vita imprenditoriale inizia con il lavoro nel magazzino pellami, dove entra quando è ancora ragazzino. “Mio padre ha rivoluzionato le scarpe lavorando sulla forma e sulle pelli. Per esempio, eseguendo il processo di anticatura” spiega l’imprenditore lombardo. Che, poi, riprende alcuni aneddoti. Per esempio, quello relativo alla produzione del primo mocassino con i fiocchetti (modello Brera): “Venne proposto al Milan, ma solo Gianni Rivera lo indossò perché la scarpa era considerata troppo femminile”. Poi i modelli Rossetti Estate, con la fodera in tessuto, ed altre innovazioni di prodotto come la prima collezione di scarpe da donna. “Erano i modelli da uomo, semplicemente più piccoli” ricorda Luca che poi elenca le scelte strategiche più importanti del brand. Come quella di aprire negozi monomarca, tra cui quello, a fine anni ’50, di Madison Avenue a New York: “C’eravamo solo noi e Armani”.
La sfida di oggi
“La sfida di oggi è competere con le griffe che prima facevano solo abbigliamento e oggi fanno tutto” osserva Rossetti. “Abbiamo fatto le calzature per le sfilate per quasi tutti i grandi brand del lusso, ma abbiamo sempre rinunciato alla produzione per loro conto e alle licenze”. E, oggi, la sfida è la trasformazione digitale dell’impresa: “Dal 2013 abbiamo il nostro magazzino in linea con i negozi. Non ne abbiamo uno specifico destinato all’online. Anzi, in questo modo, abbiamo aiutato i negozi”, riducendone le giacenze.
La pandemia
“Siamo in una situazione drammatica – dice Rossetti -. Credo che, dopo la sorpresa di marzo, si poteva fare qualcosa di meglio per questa seconda ondata. Siamo già in lockdown perché i negozi aperti incassano zero. Cosa può fare il Governo? Gli aiuti sulla liquidità non sono arrivati perché sbarrati dalle banche. Il Decreto Ristori basato sui codici Ateco vede i negozi di calzature esclusi. Adesso è fondamentale la velocità degli aiuti”. (mv)
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