Lucca, con Tuscany 4 shoes 100.000 euro a sostegno della scarpa

Lucca, con Tuscany 4 shoes 100.000 euro a sostegno della scarpa

I calzaturifici lucchesi da soli non ce la fanno. Occorre una rete per sostenere il settore e rilanciarlo. È così che nasce “Tuscany 4 shoes”, una vera e propria rete composta da 54 imprese del territorio. Il progetto di aggregazione è stato promosso dal Comune di Capannori (Lucca) e dalla Camera di Commercio di Lucca, con un finanziamento complessivo di 100.000 euro. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere il comparto produttivo locale, storicamente legato alla scarpa, ma già da tempo rallentato da una crisi identitaria e di mercato. Su questa si è innestata nell’ultimo anno l’emergenza Covid. È una nuova prospettiva di sviluppo per il distretto di Segromigno in Monte (frazione di Capannori), che conta circa 250 calzaturifici e 100 imprese dell’indotto.

Tuscany 4 shoes

Sostenibilità, innovazione, territorialità e sinergia. Sono queste le quattro leve strategiche (da cui il 4 del nome) sulle quali si basa il progetto. “Vogliamo fornire uno strumento di servizio per le aziende – ha spiegato Pietro Angelini, responsabile del temporary management Navigo, che segue l’avvio dell’iniziativa –. E siamo già partiti avviando tre progetti di innovazione e uno di internazionalizzazione delle imprese”. È prevista una governance di filiera, con interventi di marketing territoriale, progetti di ricerca, sviluppo e innovation tecnology, eventi, internazionalizzazione e formazione. La struttura fa riferimento a tre figure: il presidente Roberto Scaramucci, manager di Fendi; il vicepresidente Davide Chelini, imprenditore calzaturiero locale, e il coordinatore Roberto Lenci.

 

 

Finanziamento da 100.000 euro

Il network di aziende sarà sostenuto in modo concreto. Il Comune di Capannori e la Camera di Commercio di Lucca, dicevamo, offrono il contributo economico di 100.000 euro, da erogarsi tramite apposito bando. L’amministrazione comunale fornirà alla rete dei calzaturifici, inoltre, uno spazio di circa 50 metri quadri presso il polo tecnologico di Segromigno in Monte, per facilitare la relazione con centri servizi, centri di competenza e ricerca.

La crisi prima del Covid

Piove sul bagnato. I calzaturifici di Segromigno conoscevano già da anni una profonda crisi. La pandemia non poteva che peggiorare la situazione. “Con l’arrivo del Covid, questo settore ha dovuto fronteggiare nuove difficoltà, in un momento in cui i problemi non mancavano – ha commentato il sindaco di Capannori, Luca Menesini – . Il gioco di squadra può fornire opportunità per superare le difficoltà e tornare competitivi”. “La Camera di commercio è stata fin da subito allineata agli obiettivi della nascente rete per utilizzare le risorse economiche sui temi fondamentali della formazione e della digitalizzazione, con particolare attenzione al commercio elettronico”, ha concluso Giorgio Bartoli, Commissario straordinario dell’ente camerale lucchese. (mvg)

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