La filiera indiana della pelle vuole crescere. La scarpa vietnamita affronta gli effetti dell’inflazione e nota una riduzione degli ordini. India e Vietnam sono rispettivamente al secondo e al terzo posto dei maggiori Paesi produttori di calzature al mondo. In India si prevede che il mercato delle calzature cresca del 6,77% annuo fino al 2027. Viceversa, in Vietnam temono di dover affrontare una prospettiva esattamente opposta.
L’up della filiera indiana
Il volume d’affari del mercato delle calzature in India ammonterà a 23,73 miliardi di dollari nel 2022. Una somma che dovrebbe crescere annualmente del 6,77% dal 2022 al 2027. Il settore principale è quello delle calzature in pelle che vale 16,62 miliardi di dollari. Numeri importanti e che, nei termini di produzione ed export, potrebbero “aumentare di 10 volte nel prossimo futuro”. O, perlomeno, è quanto sostiene Piyush Goyal, ministro indiano del Commercio e dell’Industria (fonte: newsonair.gov.in) che ha ricordato come il governo stia lavorando per agevolare l’export attraverso accordi di libero scambio.
Il possibile down del Vietnam
In Vietnam sono preoccupati. Infatti, sono certi che la loro industria calzaturiera si troverà ad affrontare una riduzione degli ordini entro l’inizio del 2023. Lo dice un rappresentante di Lefaso (l’associazione vietnamita della pelle, delle calzature e della pelletteria, fonte: lecourrier.vn). L’inflazione e la minore domanda dei consumatori nei mercati chiave sono le cause della futura contrazione degli ordinativi. Per far fronte a questa situazione, le aziende calzaturiere locali sono state costrette a ridurre gli straordinari. Non solo. Hanno anche rinegoziato con i committenti le consegne degli ordini sottoscritti durante la pandemia per mantenere le attività, garantendo lavoro e salario ai dipendenti. (mv)
Leggi anche:
-
Il diktat di Venezuela, Argentina e Perù: aumentare la produzione
-
Le sorprese nel ranking dei maggiori produttori mondiali di scarpe