“Cosa mi ha insegnato la vita imprenditoriale? A distinguere le persone sincere da quelle false, mentre con la presidenza di Assocalzaturifici ho imparato ad essere più democratica e diplomatica. Sono e resto un’istintiva, ma ora ascolto di più e conto fino a 10 prima di prendere una decisione”. Per raccontare la storia di Annarita Pilotti non basterebbe un libro. Diplomata all’istituto magistrale, comincia a lavorare come maestra d’asilo. A soli 18 anni è orfana di padre e, per aiutare la madre, si occupa della stazione di servizio della sua famiglia. A 27 anni diventa la prima donna poliziotto delle Marche. Per dieci anni presta servizio nei vari commissariati, facendo anche da scorta per i magistrati del maxiprocesso di Palermo contro Cosa Nostra. È di nuovo trasferita al commissariato di Civitanova Marche, che poi lascia per affiancare il marito Graziano Cuccù nel calzaturificio. Annarita Pilotti è madre di 4 figli. “Rifarei tutto – dice –. Mai guardarsi indietro. Quella di imprenditrice calzaturiera è una vita dura che bisogna affrontare con tanto entusiasmo, anche se in questi ultimi periodi è difficile trovarlo. Bello viaggiare? Quando avevo i figli piccolo, proprio no. Ogni partenza erano lacrime versate – continua –. I miei figli mi abbracciavano, mi si stringevano al collo. Chiudevo la porta di casa e piangevo. Al di là di questo, penso di essere stata un genitore presente, così come lo è stato mio marito: abbiamo entrambi il senso della famiglia. Tante volte sento parlare di qualità del tempo trascorso con i figli, ma conta molto anche la quantità”. Pilotti è il primo presidente donna di Assocalzaturifici: “L’associazione non era pronta per una leadership femminile. Partivo con il 40% contro, ma ora ho il 99% a favore. Mi sono impegnata tanto, lo farò fino alla fine del mandato, ma ho tolto tanto all’azienda in un periodo difficile”.
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