Controlli a raffica a Fermo e dintorni nei tomaifici gestiti da stranieri. Il bilancio delle ispezioni effettuate congiuntamente da Carabinieri, Ispettorato del lavoro, personale Asur e Polizia Locale è di 50.000 euro di sanzioni. A Porto Sant’Elpidio sono stati tre i laboratori controllati (nella foto), tutti gestiti da cinesi ai quali sono state rilevate diverse irregolarità: mancata consegna dei contratti di lavoro del personale, impiego di dipendenti minorenni, orari di lavoro superiori a quelli previsti dalla contrattazione nazionale, violazioni urbanistiche e non corretto smaltimento dei rifiuti. I vigili urbani stanno approfondendo le modalità di cessione dei fabbricati ispezionati, per verificare la correttezza delle operazioni. A tutti e tre gli opifici è stata disposta la chiusura temporanea. A Grottazzolina è stato controllato un altro opificio gestito da una residente cinese. Le forze dell’ordine hanno rilevato l’inosservanza dei requisiti richiesti dalla normativa sulla sicurezza dei lavoratori. A Sant’Elpidio a Mare è finito nei guai un albanese, proprietario di un suolificio che è stato accusato di lavoro nero, dato che alcune persone trovate all’interno della piccola azienda manifatturiera non risultavano in regola. (mv)