Dall’esigenza di produrre uno scarpone destinato ai militari è nata una piccola rete di aggregazione tra imprese, la Rete Calzature Italiana, formata dalla Eurosuole di Civitanova Marche (nella foto, il presidente Germano Ercoli), dal calzaturificio London di Monte San Giusto e dall’Elettromeccanica Pantanetti di Civitanova Marche.
“Una rete aperta per altre imprese che puntano all’innovazione e presto se ne aggiungeranno altre” ha affermato Rosaria Ercoli, direttore dell’Eurosuole a margine di un dibattito sul futuro della calzatura che si è svolto ieri sera a Porto Sant’Elpidio. “La conoscenza e la tecnologia applicata alla calzatura è una strategia importante per lo sviluppo futuro del distretto marchigiano” ha puntualizzato la Ercoli. “Dopo mesi di ricerca e di studio, abbiamo messo a punto la suola che risponde ai requisiti tecnici e fisici che ci sono stati richiesti. Lo scarpone è stato già realizzato e ora deve essere industrializzato”.
Rete Calzatura Italiana è uno dei rari esempi di aggregazione tra imprese che funziona e il prossimo passo sarà lo sviluppo in campo ortopedico e per migliorare la qualità della vita dell’anziano. In particolare si punta alla realizzazione di un modello di scarpa iperscientifico, dotato di congegni per individuare la posizione della persona in caso di smarrimento e su altri strumenti per offrire maggiori confort e tutele dell’anziano. “Per la distribuzione dei prodotti sfrutteremo le nostre reti di distribuzione che arrivano anche in Cina, Paese nel quale riusciamo ad esportare i nostri prodotti, mentre il futuro produttivo resta l’Italia” ha terminato la Ercoli. “Abbiamo pensato e avevamo gettato le basi per avviare la produzione in India ma poi abbiamo deciso di rinunciare. La nostra scelta strategia aziendale è di produrre in Italia, con ricerca e innovazione, puntando al prodotto di qualità e quindi fornire le aziende che puntano sul made in Italy”. (m.v.)
