Prezzo delle materie prime e caro bollette preoccupano la Riviera del Brenta. I calzaturieri del distretto veneto affrontano queste ed altre criticità. Come il difficile reperimento di personale specializzato, i ritardi nelle consegne di componenti e l’incremento delle spese pagate ai fornitori. Secondo i calcoli di ACRIB, i prezzi delle materie prime sono saliti del 10% nell’ultimo trimestre. Parallelamente, le bollette hanno subito un aumento fino al 150%. E allora il destino del 2022 è a rischio.
Tra materie prime e caro bollette
Il problema, come vi raccontiamo su La Conceria n. 2, è trasversale alla manifattura moda e coinvolge tutti i distretti. In Veneto, intanto, “la situazione desta preoccupazione”, spiega il presidente ACRIB, Gilberto Ballin, a La Nuova Venezia. Il presidente ha un punto di vista privilegiato sullo stato di salute del comparto rivierasco. Secondo i calcoli di ACRIB, negli ultimi tre mesi i calzaturifici della Riviera del Brenta hanno visto aumentare il costo delle materie prime del 10%. Ma parallelamente hanno visto salire le bollette fino al 150%. Bisogna ancora valutare l’impatto dei ritardi nella consegna dei componenti. Per non parlare di quelli che proprio non arrivano più.
Le due anime della Riviera
“Chi lavora con le firme era in ripresa. Purtroppo, alcuni di quelli che lavorano con marchio proprio stanno ancora soffrendo – riprende Ballin -. In questi due mesi incontreremo i nostri clienti, e ad aprile e maggio si capirà come si concluderà il 2022″. L’aumento dei prezzi, delle bollette e i ritardi nelle consegne, insomma, stanno rappresentando un ostacolo per il distretto proprio quando stava uscendo dalla crisi. (art)
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