Mosca, in vigore l’etichettatura delle scarpe: ecco cosa cambia

Moscow, shoe mandatory labelling: see what is going to change

Mosca, 1° luglio 2020: è entrata in vigore l’etichettatura obbligatoria per alcuni prodotti, tra cui le calzature. Un provvedimento che la Russia ha adottato per far scomparire, o quantomeno attenuare, il commercio illegale e proteggere i consumatori dalle frodi. Adeguarsi alla nuova normativa comporta, però, un aggravio di costi sia per il buyer russo, sia per chi esporta. Per le merci acquistate all’estero prima del 1° luglio (che arriveranno alla dogana russa successivamente) ci sarà tempo fino al 1° agosto per adeguarsi alla muova regolamentazione.

In vigore l’etichettatura delle scarpe

ACORT, l’associazione dei retailer russi, ha osservato che le più grandi catene di scarpe aderenti all’associazione sono preparate. “Non ci aspettiamo alcuna difficoltà” ha dichiarato Ilya Vlasenko, rappresentante dell’associazione all’agenzia Tass. Il Center for the Development of Advanced Technologies (CTCT), che provvede al rilascio dei codici numerici da applicare sulle scatole di scarpe, invece, ha messo in ordine le fasi applicative del provvedimento. In altre parole, chi ha in magazzino scarpe già etichettate durante la fase sperimentale dell’etichettatura ha tempo fino al 1° agosto per venderle. Altrimenti dovrà comunicare il residuo, perché dal giorno successivo non potrà più venderle.

 

 

Ecco cosa cambia

Il Governo russo assicura che non ci saranno aumenti di prezzo per i consumatori. Anche perché i costi fissi per gli addetti ai lavori, pur inevitabili, non sembrano particolarmente onerosi. Per esempio, come riporta Shoes Report, quelli per gestire la pratica dell’etichettatura. “Per una fabbrica di calzature di piccole dimensioni – ha spiegato il viceministro dell’Industria e del CommercioViktor Yevtukhov -, le apparecchiature necessarie costano tra i 280 e i 316 euro. Riguardano una stampante per etichette, uno scanner, un applicatore e la gestione della firma digitale elettronica”. Le incombenze per gli esportatori italiani sono diverse. Spesso, però, si risolvono pagando una commissione per ogni paio di scarpe. O direttamente all’importatore russo, se è di grandi dimensioni oppure, alle società di trasporto e logistica. (mv)

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