Charlotte Olympia in fuga dagli USA, ma lasciando una preoccupante scia di debiti. Le società Pinktoe Tarantula e le affiliate Desert Blonde Tarantula e Red Pump Tarantula, che commerciavano negli Stati Uniti le calzature del marchio londinese, hanno presentato richiesta al Tribunale di Delaware di poter usufruire del Chapter 11 che protegge le aziende dal fallimento. Nel bilancio, le attività ammonterebbero a 3,26 milioni di dollari a fronte di passività per 19,2 milioni di dollari. Secondo Footwear News, in una dichiarazione depositata presso il tribunale, il responsabile della ristrutturazione William Kaye ha dichiarato che i negozi di Charlotte Olympia negli Stati Uniti “erano storicamente non redditizi”. La società possedeva 4 punti vendita, ma dopo la chiusura di un negozio a Bal Harbour, in Florida, erano rimasti attivi solo quelli di New York, California e Nevada (21 dipendenti in totale). Ora tutte le boutique a gestione diretta verranno chiuse. Le cause della difficoltà? Secondo lo stesso Kaye, “lo sviluppo del commercio online, il cambiamento dei gusti e dei dati demografici dei consumatori e una maggiore concorrenza”. Mentre nel Regno Unito Charlotte Olympia non ha rilasciato dichiarazioni, negli States, un portavoce dell’azienda ha commentato che si tratta di una ristrutturazione del business negli USA e che il canale wholesale non ne sarà coinvolto. (mv)
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