Nel 2019 fa 1,4 miliardi: Tempe rinuncia alla cassa integrazione

Nel 2019 fa 1,4 miliardi: Tempe rinuncia alla cassa integrazione

Ogni anno, da un lustro, la stessa storia. Il 2019 non fa eccezione. Tempe migliora ancora il suo record di vendite. E così Tempe rinuncia alla cassa integrazione per non gravare sulle risorse pubbliche. La società che progetta, produce distribuisce calzature e accessori per il gruppo Inditex, ha chiuso il 2019 con ricavi a quota 1,399 miliardi di euro, +6,2% rispetto al 2018. L’utile netto è stato di 117 milioni di euro, il +3,5% su base annua. Negli ultimi cinque anni, Tempe ha aumentato il suo volume d’affari del 25%, fa notare CinqoDias. Il gruppo fa capo per il 50% a Inditex (capogruppo di Zara, Massimo Dutti e Zara Home, tra gli altri) e per l’altra metà a Vicente García Torres.

Tempe rinuncia alla cassa integrazione

Così come la casa madre, Tempe comunica che fino al 16 aprile non metterà in cassa integrazione i dipendenti fermi per le conseguenze di Coronavirus. Il gruppo, quindi, non graverà sulle casse del governo spagnolo. Se il 16 aprile l’allarme sanitario non sarà cessato, Tempe, così come Inditex, usufruirà dell’Erte, la cassa integrazione spagnola. Fondata nel 1989, Tempe ha sede legale nello stesso indirizzo della sede di Inditex ad Arteixo (La Coruña). Il quartiere generale si trova, però, ad Elche (Alicante). Ha filiali in Messico, San Paolo (Brasile), Friburgo (Svizzera), Hong Kong e Shanghai (Cina). Dà lavoro a circa 1.900 dipendenti e produce, dicevamo, per tutti i marchi di Inditex. (mv)

 

 

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