Il parlamento statale dell’Oregon, riunito a Salem venerdì in sessione straordinaria, ha approvato in tutta fretta una legge disegnata per evitare che Nike decidesse di chiudere il quartier generale di Beaverton, dove garantisce lavoro a 8.000 personi. Nike aveva infatti offerte vantaggiose da diversi altri Stati.
La multinazionale aveva comunicato al governatore John Kitzhaber che non avrebbe accettato il previsto aumento della pressione fiscale. Ha richiesto invece che continuasse ad essere applicata l’attuale normativa ad una cifra che prevede il prelievo sul prodotto venduto e non sul numero dei dipendenti o sul capitale impiegato. In cambio, ha promesso di investire 150 milioni di dollari nei prossimi cinque anni e di promuovere ulteriori 500 assunzioni.
Per la Camera hanno votato a favore 50 deputati su 55, per il Senato 22 su 28. Per il senatore democratico Ginny Burdick “una straordinaria società resterà in Oregon”. Ma il professore di diritto pubblico della Concordia University esprime il suo disaccordo procedurale: “Si tratta di un atto che cambia le norme istituzionali quando una sola società impone una sessione parlamentare speciale in cui tutti si inchinano a votare”.
La commissione incaricata di disegnare la norma ha navigato a zig-zag tra la terminologia legale per evitare che la stesura finale impedisse anche alle altre imprese locali di usufruire per 30 anni dei benefici fiscali applicati a NIKE, inclusa Intel, il secondo colosso industriale con base in Oregon. La legge garantisce parallelo trattamento fiscale a chi offre occupazione per 500 cittadini e investimenti minimi da 150 milioni.
Il governatore si è precipitato ad accogliere anche la richiesta di NIKE che la legge fosse approvata entro il 2012 dopo aver calcolato che l’espansione avrebbe apportato 12mila posti di lavoro e garantito all’economia locale due miliardi in effetti finanziari collaterali entro il 2020. Gran parte riguarderebbe l’indotto, come quello dell’edilizia, con un impatto di 2900 posti e 440 milioni.
Un dipendente NIKE guadagna mediamente 100mila dollari all’anno, cifra doppia del salario medio nello Stato. (p. t.)