La disoccupazione avanza, eppure il distretto calzaturiero marchigiano offre ancora nuovi posti di lavoro, ma solo a figure con almeno 5 anni di esperienza. Niente giovani. E quanto emerge dai numeri della disoccupazione diramati dalle organizzazioni sindacali e dalle offerte di lavoro presenti al Centro per l’Impiego di Fermo e in altre agenzie private.
Il 2012 per la provincia di Fermo si è chiuso con 18.188 disoccupati (10.365 donne), pari al 15,9% (+2,2% sul 2011). La cassa integrazione sfiora le 6,5 milioni di ore, con un aumento del 4,8% sul 2011. A gennaio 2013 su gennaio 2012, a fronte di un calo complessivo della cassa straordinaria (-41,7%), si registra un aumento dell’ordinaria (+2,6%) e in deroga (+153,1%): il settore calzaturiero ha segnato un +62,7%. Il lavoro si perde e non si trova, ma non per tutti. Al Centro per l’impiego la calzatura la fa ancora da padrona tra le offerte di lavoro. E non ci sono ragionieri o colletti bianchi, ma manodopera specializzata come tagliatori a trancia e a mano, sfibratori, premontatori, addette a ripulitura, incollaggio sottopiedi, ecc. Il requisito principale è l’esperienza pluriennale. Poi si guardano le agevolazioni, quindi si preferisce un lavoratore in mobilità che porta con sé la dote dello sgravio dei contributi. Stesso discorso per l’interinale. Ci sono offerte di lavoro operai specializzati nella lavorazione delle scarpe, ma sempre con esperienza almeno quinquennale, in certi casi addirittura 8 anni. (m.v.)