“Amo la presentazione dei campionari. Nonostante tutte le difficoltà, mi sono divertita e mi sto divertendo”. Bastano poche parole per capire quanto Giovanna Ceolini di Parabiago Collezioni sia appassionata al proprio lavoro, nonché per intendere che ha il carattere adatto per fare l’imprenditrice. Non riuscire a frequentare l’ISEF di Milano (Istituto Superiore di Educazione Fisica, allora a numero chiuso) l’ha indirizzata verso la carriera nella scarpa. Forte del diploma in ragioneria, inizia a lavorare (“molto, ma molto mal volentieri” sottolinea Giovanna) al calzaturificio Cele Ferrario di Parabiago. “Però mi sono appassionata subito alle calzature. Stavo ore e ore a guardare gli artigiani per capirne il lavoro. Non fa per me stare tanto tempo in ufficio: frequentavo le fiere, andavo dai clienti…” ricorda Giovanna, che nel frattempo ha un’esperienza come direttore generale alla Conceria Buscatese. Proprio da Cele Ferrario conosce Thierry Rabotin e nel 1995, con lui e Karl Schlecht, inizia l’avventura imprenditoriale, che culmina nel 1999 con l’apertura del proprio calzaturificio. Giovanna si dimostra sempre pronta nel dare l’esempio, a casa e in fabbrica. E questo le vale il rispetto, la riconoscenza e l’ammirazione dei dipendenti. “Non mi tiro indietro, massimo impegno: sono così”, ammette Giovanna. Che ha due figli: “Da piccoli mi rimproveravano che lavoravo troppo, ma devo dire che una volta arrivata a casa, a qualsiasi ora, ero a loro disposizione”. Giovanna ha trasmesso l’amore per le scarpe a Thomas e Andreas, che oggi lavorano in azienda: il primo a fianco del padre, il più giovane della madre. “Con Andreas bisticciamo tanto – ci dice, sorridendo –. Cerco di trasmettere ai miei figli il piacere di fare le scarpe”.
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