La sede a Porto Sant’Elpidio, nel cuore del distretto marchigiano. L’identità definita nei piccoli numeri: mai più di una decina di addetti. E, soprattutto, l’orgoglio artigiano. Per la sua Viesse, Fabiola Vita ha le idee chiare: “Essere artigiano è bello. Ne vado fiera. Sono a contatto con il bello e ogni prodotto che acquisto, non solo di moda, lo vedo con gli occhi dell’artigiano – dice –. Comprendo il sacrificio che c’è dietro e rifiuto i prodotti standardizzati. E, quando hai a che fare con materiali pregiati, non ti accontenti di acquistare un prodotto senza valutarne l’estetica e la qualità”.
L’orgoglio artigiano
A proposito di materiali, Fabiola Vita ha le idee chiare anche sulla pelle. “Una cosa è certa: non farò mai scarpe in sintetico – sentenzia –. Me l’hanno proposto, ma ho rifiutato. Il risultato finale non sarebbe stato soddisfacente, perché non lo avrei sentito mio. Ho risposto che per il sintetico ci sono aziende più brave della mia. Meglio rivolgersi a loro”.
L’intervista a Fabiola Vita è una delle Italian Artisan Stories raccolte da La Conceria.
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