“Non credo si tornerà più indietro”. Per Diego Rossetti, alla guida dell’omonimo calzaturificio lombardo, la pandemia da pochi giorni entrata, in Italia, nella Fase 2, genererà molte, inevitabili conseguenze. Una riguarda l’ingresso, quasi forzato in una dimensione in cui l’accelerazione digitale è irreversibile.
Come Cambieremo
L’ultimo numero del mensile La Conceria (4-2020) ha deciso di raccontare un periodo speciale, come quello della pandemia da Covid-19 e del lockdown, con un numero speciale. Quando sugli equilibri che raggiungerà il mondo una volta superata l’emergenza ci si deve ancora fermare al campo delle ipotesi, abbiamo deciso di interrogare i protagonisti del fashion business per scoprire la loro visione. Al dibattito partecipano conciatori, calzaturieri, pellettieri, analisti, designer e studiosi.
L’accelerazione digitale è irreversibile
Secondo Rossetti, “È innegabile che la pandemia ha impresso una forte accelerazione a due aspetti: il telelavoro e l’e-commerce. Due processi che erano già in atto, ma che hanno avuto una spinta decisiva. E non credo si tornerà più indietro”. Dovendo fare di necessità virtù, la digitalizzazione ha “convinto anche i più riluttanti”, dalla manifattura ai consumatori. “A livello economico – continua Rossetti – la vera differenza che avremo dal momento dell’arrivo del virus a quello della sua partenza sarà, purtroppo, nel numero delle imprese attive”.
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