“In questo momento c’è bisogno della Fase 2”. Solo la riapertura delle aziende potrà salvare il distretto. Ne è convinto Gilberto Ballin, guida del calzaturificio di famiglia Moda di Fausto e membro dell’Associazione Calzaturifici Riviera del Brenta (ACRIB). L’imprenditore veneto ha spiegato in un’intervista all’edizione locale del TGR situazione e prospettive di uno dei più importanti poli calzaturieri d’Italia e del mondo.
C’è bisogno della Fase 2
Il distretto della Riviera del Brenta esporta circa il 90% della sua produzione. E fattura ogni anno circa 2 miliardi di euro. Attualmente l’associazione dei calzaturieri stima una perdita del 40% degli ordini. Una dinamica che potrebbe mostrare conseguenze fino a marzo dell’anno prossimo. “C’è bisogno di una fase 2 in cui le aziende riaprano – sono le parole di Ballin (nella foto) –, controllando la situazione sanitaria al proprio interno e adottando tutte le misure cautelari previste”.
Misure e prestiti
Per fronteggiare l’impatto del Coronavirus, le imprese chiedono la costituzione di un credito d’imposta pari al 60% delle perdite di fatturato dell’anno in corso. Non solo: anche la riduzione del cuneo fiscale fino all’estate prossima, l’estensione della cassa integrazione e la cancellazione degli oneri fiscali di aprile, maggio e giugno. Infine l’intervento degli istituti di credito. “Probabilmente i prestiti a 6 anni non sono sufficienti – conclude Ballin –. Si dovrà fare un ragionamento più a lungo termine”. (art)
Immagini tratte da rainews.it
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