Puma batte, nel primo anno senza Kering, il suo record di vendite grazie alle calzature. Nel 2018, il fatturato del gruppo tedesco si è attestato a oltre 4,6 miliardi di euro (+12,4% rispetto al 2017) e con un ebit di 313,4 milioni di euro, +38% sul 2017. Le calzature, che rappresentano la fetta più ampia dei ricavi, hanno superato per la prima volta i 2 miliardi di fatturato con un aumento del 10,6%. Nel commentare i risultati conseguiti, a proposito di calzature, l’azienda ha dichiarato di “aver reagito rapidamente alla nuova tendenza delle sneaker retrò con suole spesse, lanciando gli stili Thunder e RS, mentre le scarpe indossate da Gomez si sono rivelate un successo per le donne”. Puma è cresciuta più velocemente della sua rivale tedesca Adidas e del leader del mercato Nike, ma nonostante questo e nonostante un ultimo trimestre chiuso con un incremento delle vendite del 17,9% “reported” la società ha espresso una previsione prudente per il 2019: Puma si attende un rallentamento e una crescita di circa il 10% a valute correnti e un utile operativo compreso tra 395 milioni e 415 milioni di euro, inferiori alle previsioni medie degli analisti di 430 milioni. Nello scorso maggio Kering ha ceduto il controllo di Puma che non è più tra i brand in portafoglio. Il gruppo francese mantiene però una partecipazione del 15,70% del capitale azionario e del 15,85% delle azioni in circolazione, nonché i diritti di voto. Alla presentazione dei dati, Bjørn Gulden, ceo di Puma, ha detto di non conoscere le intenzioni di Kering sulla propria partecipazione. (mv)
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