Gli specialisti della scarpa outdoor finiranno col proporre sneaker? Nel 2018 il fatturato delle aziende calzaturiere specializzate in questo segmento è cresciuto (+8%), superando i 4,5 miliardi di euro. Un valore che non include gruppi come Decathlon, per esempio, che non suddivide le vendite per tipologia di prodotto.
Rallentamento
Come scrive il portale Modaes, il tasso di crescita non è stato a due cifre (come negli anni passati) e il settore si sta interrogando su come affrontare questa situazione. Il futuro, infatti, potrebbe riservare un rallentamento più marcato. Un altro campanello di allarme arriva dal mercato europeo. Nel 2018, il fatturato nei confini UE è sceso dello 0,9% per un valore di 1,69 miliardi di euro.
Primato
La leadership del settore è detenuta dal gruppo Wolverine Worldwide, proprietario (tra gli altri) di Merrell e Saucony. Wolverine ha chiuso l’ultimo anno fiscale con un aumento delle vendite di questo tipo di prodotti del 4,7% arrivando a incassare 898 milioni di dollari. Un primato che ne contiene un altro. Riguarda Merrell che è il marchio che detiene al mondo la maggior quota di mercato outdoor.
Futuro
Secondo Modaes, il segmento della calzatura outdoor è ancora molto lontano dal raggiungere le quote di mercato della sneaker e di player del calibro di Nike e Adidas. La decelerazione è in atto: “stanno rafforzando la convinzione che il settore debba cercare nuovi consumatori”. Dove? In città. Brand come Columbia e The North Face hanno già sviluppato collezioni meno “da montagna” e più “urbane”, strizzando l’occhio verso un consumatore più attento alle tendenze. Quali? Quelle, soprattutto della sportiva. Ecco, dunque, profilarsi una particolare linea d’orizzonte: quella della (possibile) sneakerizzazione della scarpa outdoor. Succederà? (mv)
Immagine tratta da merrell.it
