Il bilancio 2020 di Premiata si assesterà intorno ai 60 milioni di euro. Il risultato è stabile rispetto al 2019, quando il fatturato era cresciuto del 17% su base annua. È “un bel segnale” in vista di una ripresa dei consumi: “Alla fine dell’emergenza il mercato ripartirà, ed anche con euforia” ha dichiarato il patron Graziano Mazza a Fashion Network.
Un bel segnale
La quota export di Premiata è del 65%: Europa, Russia e Far Est sono i mercati principali. Riferimento principale rimane l’Italia, dove si intende migliorare il posizionamento attraverso la selezione del retail. “Toglieremo dal mercato circa 50.000 paia, allo scopo – aggiunge Mazza – di mantenere alti i nostri standard qualitativi, garantendo consegne nei tempi previsti”. Il patron vuole compensare la conseguente riduzione delle vendite italiane con l’espansione all’estero, anche in mercati in cui Premiata è poco presente come Stati Uniti e Regno Unito. Sia con le sneaker e sia attraverso le calzature in cuoio, che rappresentano la storia del marchio.
L’online pesa poco
Pesano relativamente poco le vendite online, che nel 2020 rappresentano il 3% del fatturato. Nel 2019 la sua quota era del 2%. Questo anche perché Premiata protegge e valorizza il ruolo dei negozi multibrand. “Facciamo rispettare i listini a tutti e non tolleriamo operazioni scorrette da parte di nessuno – aggiunge Mazza a Fashion Magazine –. Siamo fermamente convinti che così facendo si rispetti la professionalità dei negozianti che operano sul territorio. Sono la base solida del nostro successo”. (mv)
In foto, tratta da premiata.it, un paio di sneaker modello John Low, frutto di un progetto circolare che ha coinvolto la pelle della conceria toscana Sciarada
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