Riconversione e riqualificazione del distretto delle pelli-calzature del Fermano-Maceratese: pronti 30 milioni di euro per il rilancio. Le infrastrutture rappresentano la priorità. Le Marche vogliono ripartire e scrollarsi di dosso la maglia nera della calzatura italiana.
Pronti 30 milioni di euro
Il percorso dell’area di crisi complessa è arrivato ad un punto di svolta. Esaminati i circa 260 documenti, tra proposte e progetti, pervenuti dalle aziende del distretto, la Regione ha stilato il PRRI (Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale). È sulla base di questo che il Governo metterà a disposizione una somma di circa 15 milioni di euro. La Regione Marche ne affiancherà altrettanti. A breve ci sarà la firma dell’Accordo di programma: il Ministero per lo Sviluppo Economico si è impegnato a trasmetterlo entro il 14 febbraio. All’accordo faranno seguito i bandi nazionali e regionali, con l’individuazione delle misure per il rilancio.
Spiegano Silenzi e Melchiorri
“Vogliamo capire bene quanto sarà destinato alle infrastrutture, perché uscire dalla condizione da anno zero è fondamentale per ripartire – commenta il presidente di CNA Fermo, Paolo Silenzi. Anche per Giampietro Melchiorri, vicepresidente di Confindustria Centro Adriatico “le infrastrutture sono una prerogativa: senza, per un imprenditore è difficile investire”.
Il bilancio
“Nel 2019 il fermano ha perso 179 imprese, di cui 68 erano manifatturiere. Per quanto riguarda il settore pelli e calzature, il numero delle imprese attive è calato del 3,9% – afferma il direttore di CNA Fermo, Alessandro Migliore –, vale a dire che 86 aziende hanno chiuso. Nel maceratese 278 imprese chiuse, di cui 41 nel comparto calzaturiero”. Lo stesso Migliore ricorda come ai bandi che arriveranno per l’area di crisi complessa, si aggiunge un bando regionale con uno stanziamento di 5,6 milioni di euro. Risorse disponibili a fondo perduto per le imprese dei principali settori del made in Italy, cioè moda e legno, che intendono consolidare le loro esportazioni all’estero o sviluppare processi di innovazione. “Il bando finanzierà al 50% interventi di innovazione del prodotto o della linea di produzione – illustra –. Sono ammissibili anche interventi diretti a potenziare la presenza delle imprese marchigiane sui mercati internazionali”. (mv)
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