Quotarsi costa. Questo, perlomeno, si verifica per Dr. Martens, che per la prima volta ha reso pubblico il suo bilancio. Nell’esercizio fiscale chiuso il 31 marzo 2021, le vendite sono cresciute del 15%, grazie al balzo di quelle online. I profitti, però, sono stati intaccati dai costi associati all’IPO dello scorso gennaio. Per l’esercizio in corso la società si aspetta una crescita percentuale dei ricavi “high teens“. In altre parole: tra il 16 e il 19%. Mentre a lungo termine le stime sono più prudenti.
Quotarsi costa
Nell’anno fiscale aprile 2020 – marzo 2021 Dr. Martens ha visto le vendite salire del 15% raggiungendo quota 773 milioni di sterline. Le vendite online, che ora generano il 30% dei ricavi, hanno piazzato il +73%, mentre quelle retail hanno subito un calo del 40%. L’aumento delle vendite, però, non ha portato a un proporzionale miglioramento della redditività. Gli utili ante imposte sono scesi del 30%, arrivando a 70,9 milioni di sterline a causa dei costi di 80,5 milioni di sterline associati all’IPO di gennaio 2021. Come precisa Retail Gazette, oltre la metà di questi costi, cioè 49,1 milioni, arriva da un bonus pagato al personale.
Gli obiettivi
Come scrive Business of Fashion, Dr. Martens spiega che, da aprile 2021, il business è in linea con le sue aspettative, il che gli permette di confermare una prospettiva di crescita dei ricavi in territorio “high teens” per l’anno fiscale 2021-22. Per gli esercizi successivi, invece, il brand prevede una crescita dei ricavi “mid-teens”. Non solo: un altro obiettivo di Dr. Martens è sviluppare l’e-commerce portandolo a valere il 40% delle vendite globali, mantenendo un Ebitda attorno al 30%. Dr. Martens prevede di iniziare a pagare un dividendo nell’anno 2021-22. (mv)
Immagini tratte da drmartens.com
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